domenica 5 maggio 2013

Milan-Torino 1-0

La Primavera. Aaaah, la primavera, stagione in cui alla natura piace mostrare le sue sfumature più colorite: il rosso delle rose, il verde chiaro delle chiome degli alberi, che sfoggiano per l'occasione il loro miglior vestito di foglie, i mille colori dei fiori che ornano i balconi delle case, e l'azzurro limpido del cielo sgombro di nubi, che ospita un tiepido e piacevole sole. Primavera stagione degli amori sbocciati, delle allergie ai pollini, ma soprattutto Primavera stagione della resa dei conti. Sul campo di calcio, naturalmente.
La perentoria zuccata di Osvaldo, al minuto 93 di Fiorentina-Roma ci ha regalato un'occasione unica e irripetibile per consolidare definitivamente il terzo posto, che vorrebbe dire preliminari di Champions League; a San Siro arriva il Torino di Ventura, squadra che fa della velocità degli esterni e dei rapidi contropiedi i suoi punti di forza.
L'occasione è ghiotta, la posta in palio alta, il Milan avrebbe dovuto affrontare la partita con cuore, carattere e orgoglio, giocando più con la pancia che con la testa.

Inizio partita: come vedete, la capienza è di uno Juventus Stadium e un quarto

Non mi sono mai sbagliato tanto in vita mia (cit.).
Per tutto il primo tempo la squadra schierata in campo da Massimiliano Allegri si è dimostrata assolutamente incapace di creare qualunque genere di pericolo alla porta difesa da Gillet, sembrava di assistere alla partitella del giovedì: non un cross decente, assolutamente terribile la prova di entrambi i terzini, non un'azione in velocità, uno scambio, un dialogo in area, nulla di nulla. Anzi, l'occasione più clamorosa ce l'ha il Torino, ma Abbiati è bravissimo a rispondere in uscita a un lanciatissimo Barreto.
Per il resto, il nulla assoluto: si salvano solo lo stesso Abbiati e Mexes.
Nel secondo tempo il Milan alza il baricentro e il Torino arretra, affidandosi alle sue rapide ripartenze. Incredibilmente, Allegri decide di rinnegare ogni suo principio, ed effettua una mossa eroica,  un cambio prima dell'80esimo: fuori l'evanescente El Shaarawy, dentro Pazzini. Ma se il cambio in sé stupisce, lo fa ancor di più la disposizione tattica conseguente. Anzi, più che stupire fa venire i brividi: Pazzini si colloca al centro, Boateng a destra, Balotelli a sinistra. Balotelli a sinistra. Vi immaginate se avesse provato a fare una cosa del genere con Ibrahimovic? Non sarebbe stato più logico passare a un 4-3-1-2 con Boateng dietro a Balotelli e Pazzini? Con l'ex Manchester City libero di svariare? In ogni caso, la mossa, chissà come mai, non cambia l'inerzia della partita, al punto che ancora una volta il Torino rischia di castigarci in contropiede, ma ancora una volta Abbiati è decisivo nel salvare il risultato. Incredibile come l'assenza di Montolivo e delle sue geometrie abbia spento la luce nel centrocampo rossonero.
Luce che, per fortuna, si riaccende al minuto 84, quando la partita sembrava avviata verso un mesto 0-0, con il Milan nelle veci del lupo incapace di raggiungere l'uva: lancio di Nocerino, gran sponda di Mexes e Balotelli, dopo che Pazzini aveva mancato il contatto con la sfera, insacca a porta sguarnita: 1-0 e partita finalmente sbloccata. Il Torino non ne ha più, e il risultato non cambia; 3 punti fondamentali per il Diavolo, che a 3 giornate dalla fine si ritrova 4 punti sopra la Fiorentina.

Fine partita: il parto è terminato
Tuttavia, assolutamente preoccupante la prestazione della squadra, che è apparsa poco concentrata e poco determinata nel conseguire la vittoria; questo trend deve essere invertito immediatamente e l'occasione si presenta già mercoledì, nella trasferta, sulla carta semplice, contro il già retrocesso Pescara. Nonostante il distacco, la Fiorentina rimane in agguato, per cui non sono più ammessi errori: sotto porta il Torino non è stato preciso, ma la prossima volta il Milan potrebbe non essere più così fortunato.

Alla prossima!
Seguitemi su twitter: @Giangi_Ceresara
Se il post vi è piaciuto, condividetelo con i vostri amici ;)

Nessun commento:

Posta un commento